Ti stai chiedendo come posizionare un hotel sui motori di ricerca, ma non sai da dove iniziare. Non hai idea, ti mancano le competenze per fare il primo passo. Non temere, è una condizione comune a molti imprenditori e albergatori. L’obiettivo principale è quello di avere un sito web, una vetrina per mostrare le camere. Poi ti rendi conto che non basta, non è questo lo scopo.
Il sito web per un albergo deve essere uno strumento per creare conversioni, per trasformare i visitatori in clienti. Questo è un aspetto decisivo per la buona riuscita della tua strategia digitale.
Questo vale per tutte le strutture turistiche, anche per bar e stabilimenti balneari, ma l’economia che ruota intorno al mercato delle prenotazioni online è impressionante. Puoi risollevare la tua condizione grazie a un buon sito web. Oppure puoi spendere soldi senza ottenere vantaggi.
Tutto dipende dalle risorse disponibili e dalla tua capacità di sviluppare una buona attività SEO per posizionare il sito dell’albergo sui motori di ricerca. E in particolar modo su Google. In qualche caso è un’impresa ardua, ma con un bravo consulente puoi ottenere grandi vantaggi. Ecco i passi indispensabili.
Analisi del contesto
Discorso simile all’ottimizzazione dei siti web per i bar e per i ristoranti: senza analisi del contesto non vai avanti, non puoi ottenere risultati. La differenza rispetto alle altre strutture? C’è grande concorrenza, gli alberghi combattono spalla a spalla per conquistare slot di rilievo nella serp. Questo costringe gli esperti SEO a puntare maggiore attenzione a questi punti:
- Analisi delle ricerche.
- Benchmark, analisi della concorrenza.
Il secondo passaggio riguarda lo studio dei risultati che si contendono la serp: su quali ricerche hanno puntato? Quali strategie di content marketing hanno messo in campo? Hanno lavorato verso una robusta link building? Queste domande possono trovare risposta grazie a una serie di tool che permettono di analizzare i competitor. Tra questi cito SEOzoom, SEMrush, MajestcSEO e Ahref.
Ed ecco che entra in campo l’analisi delle ricerche. Un bravo consulente SEO usa questi strumenti per individuare l’azione dei competitor, e per capire cosa vogliono le persone. Perché il web è fatto dal pubblico: dai potenziali clienti che usano Google come risposta alle difficoltà. Quindi le pagine web devono rispondere alle esigenze di chi potrebbe aver bisogno del tuo albergo.
Qui si articola la buona strategia SEO. Non basta individuare una keyword e ripeterla all’infinito in una pagina web, non è questo il punto di partenza per la tua attività di ottimizzazione: l’analisi ti permette di scoprire le esigenze che ruotano intorno a un topic. Detto in altre parole, prova ad analizzare la query “Hotel a Napoli”: ci sarà tanta concorrenza, sarà difficile arrivare in prima pagina.
L’analisi ti aiuta a individuare la strada da seguire, le esigenze da sfruttare per aumentare le prenotazioni. Questo è il vero obiettivo dell’ottimizzazione SEO di un sito web per alberghi: portare persone interessate verso delle pagine utili alla conversione. A questo punto è compito del sito web catturare l’attenzione del potenziale cliente.
Ottimizzazione on page
In un settore molto competitivo come quello degli alberghi, l’ottimizzazione delle pagine web ha bisogno di attenzioni particolari. Come già detto nei paragrafi precedenti, il lavoro legato alla singola keyword deve essere contestualizzato rispetto a una ricerca ben precisa. Non devi procedere alla cieca, ma devi creare una differenza tra ricerche commerciali e informative. Per dare una definizione chiara di questi punti cito un passaggio di www.wordstream.com, inizio dalle transaction search:
A transactional search query is a query that indicates an intent to complete a transaction, such as making a purchase. Transactional search queries may include exact brand and product names (like “samsung galaxy s3”) or be generic (like “iced coffee maker”) or actually include terms like “buy,” “purchase,” or “order.”
Questo significa che le ricerche commerciali hanno un intento preciso: l’acquisto, o nel caso dell’albergo la prenotazione. Scoprirai a tue spese che sono già impegnate da portali turistici e competitor che presiedono la serp da più tempo. Ecco perché devi puntare verso ricerche informative. Una definizione?
“When someone enters an informational search query into Google or another search engine, they’re looking for information – hence the name. They are probably not looking for a specific site, as in a navigational query, and they are not looking to make a commercial transaction. They just want to answer a question”.
La ricerca informativa non è semplice da monetizzare, non racchiude un desiderio di acquisto come la precedente. Però ti permette di girare intorno all’ostacolo e di proporre il tuo sito web ai potenziali clienti. Difficile far uscire in prima pagina il tuo albergo su Google con la ricerca “Hotel a Napoli”, ma puoi lavorare su una query informativa – Dove mangiare una buona pizza senza glutine a Napoli? Quali musei visitare d’estate? A questo punto il lavoro di ottimizzazione on page deve lavorare nella giusta direzione.
Ci sono degli elementi che si ritrovano sempre – tag title e meta description, link interni, sitemap, ottimizzazione dei titoli secondari e delle immagini – ma il tuo obiettivo è semplice: creare un testo capace di rispondere, nel miglior modo possibile, all’esigenza del pubblico. Ed ecco che la SEO si incrocia con il content marketing, in particolar modo con l’attività di blogging.
Conquistare link
Il blog non è solo un buon modo per creare contenuti da posizionare nei risultati di ricerca: è una soluzione per ottenere buoni link in ingresso. Di cosa sto parlando? Per Google i collegamenti ipertestuali hanno un’importanza decisiva, e devono essere conquistati nel modo più naturale possibile. Vale a dire attraverso la qualità dei contenuti.
Questo risultato si può ottenere con una buona attività editoriale, pubblicando contenuti capaci di rispondere alle esigenze del pubblico. Ma questo non significa solo scrivere articoli, devi sfruttare codici differenti. Attraverso le pagine del tuo WordPress, infatti, puoi proporre guide in PDF, album fotografici, video, applicazioni per i turisti che arrivano in città. Anche le mappe di Google possono diventare un contenuto da spingere con il blog.
Pubblicare è il primo passo, il secondo è la distribuzione. Le condivisioni social non sono un fattore SEO diretto, ma hanno in ogni caso una funzione decisiva: permettono ai contenuti di raggiungere persone interessate, webmaster e blogger che potrebbero inserire link al tuo blog. Quindi al sito web dell’albergo.
Senza dimenticare che un albergo può puntare ad azioni legate al mondo degli influencer. Un esempio? Prova a organizzare un blog tour, un evento con blogger del settore turistico: la diffusione del tuo nome tra i publisher che si occupano di viaggi può essere la spinta giusta per ottenere nuove menzioni (ma non solo).
Approfondimenti: local SEO
Uno dei punti indispensabili per il buon posizionamento di un sito web sui motori di ricerca è la local SEO. Ovvero quelle attenzioni che permettono a un albergo di essere presente quando gli utenti digitano delle query relative ai luoghi, e che considerano la zona in cui la ricerca viene effettuata. L’argomento è ricco, non riguarda solo gli alberghi. Ecco perché ti lascio dei link.
Local SEO secondo Moz
Local SEO Checklist
Cosa è la local SEO?
Riccardo Esposito, web writer e blogger freelance. Si occupa di scrittura online, formazione nel mondo del blogging per creare la strategia adatta a ogni realtà. Aiuta aziende e liberi professionisti, si occupa di B2B e B2C.
Il suo blog è www.mysocialweb.it