Vite e vite – incontri con i vignaioli: un format di successo

La cornice scelta, tra le più belle del Mediterraneo, e il format semplice ed efficace sono garanzia per un messaggio forte che Slow Food vuole fare arrivare nelle case di tutti: promuovere la consapevolezza di un’alimentazione giusta, buona, pulita. Vite e Vite nasce nel 2023 per sensibilizzare il pubblico sull’importanza di sostenere le filiere corte, invitando a scegliere i piccoli produttori locali per preservare le tradizioni enogastronomiche, proteggendo la biodiversità.

E con questa seconda edizione è arrivata la risposta voluta: il consumatore ha recepito il messaggio. Il consumo dei prodotti di queste piccole realtà territoriali è aumentato e, conseguentemente, anche la qualità delle loro produzioni è in costante crescita. Le risorse economiche derivanti dalla vendita di questi prodotti di nicchia sono rimesse in azienda, nella costante ricerca di tecniche innovative che vedono al centro la sostenibilità del territorio e dell’ambiente in generale. I costi che sono propri delle grandi aziende, in queste piccole imprese sono ridotte ai minimi termini, ottimizzando gli investimenti a favore di una produzione capace di unire l’alta qualità alla tutela del terreno e, a volte, anche al recupero di antichi vigneti che sono storia e cultura di un luogo.

Vite e vite – incontri con i vignaioli 2024: presenze e consensi in costante crescita

Voluto ed organizzato da Slow Food Gallura per celebrare la viticoltura sostenibile e l’importanza delle pratiche agricole rispettose dell’ambiente, l’edizione 2024 di “Vite e Vite – incontri con i vignaioli” ha riscontrato numeri in netta crescita sia tra le piccole cantine aderenti al progetto, sia nei partecipanti che hanno avuto l’opportunità di conoscere ed esplorare diverse varietà di vini, tecniche di coltivazione biologica e biodinamica, potendo comprendere meglio l’importanza della biodiversità nei vigneti. Un evento che riunisce viticoltori, esperti del settore e appassionati di vino per continui e costanti confronti su argomenti che riguardano la tutela delle varietà autoctone, l’uso responsabile delle risorse naturali e l’impatto delle pratiche agricole sull’ecosistema, allo scopo di diffondere l’importanza dei vini prodotti in modo etico e sostenibile

19 cantine dalla Sardegna sulle 32 partecipanti 

Attraverso le cantine presenti a Vite e Vite 2024 si è potuto ripercorrere l’isola di Sardegna da nord a sud, dalla Gallura fino all’oristanese e alla provincia di Cagliari, attraverso la Barbagia dove abbiamo scoperto una piccola produzione che fa capo ad un ventiquattrenne, Mattia Muggittu. La sua è una bella storia che si rifà al nonno materno Loreto Tramaloni, tra i pionieri della viticoltura a Mamoiada dove oggi Mattia ha creato la cantina, recuperando anche antiche viti e riportando così in auge un’antica tradizione di famiglia. I suoi tre vini sono qualcosa di speciale, capaci di unire tradizione, bontà e carattere di una terra forte e fiera. Da Mamoiada, oltre alla Cantina Muggittu Boeli di Mattia, anche Cantina Pasquale Bonamici e, rimanendo in terra barbaricina, Cantina Mereu di Sorgono e Azienda Agricola Orgosa di Orgosolo. In rappresentanza della Gallura Deperu Holler e Sorace di Bortigiadas, La Sughera di Aglientu, Venas di Loiri Porto San Paolo, tre da Luras e rispettivamente Azienda Agricola Sassu, Ilaria Addis e La Granitica. Per la provincia di Sassari Tenute Rossini di Laerru e Francesco Fiori di Usini, per la Vernaccia l’Azienda Vitivinicola Pippia di Baratili San Pietro, mentre da Sedilo i vini di Domu Battistina, da Donori Cantina Sa Defenza, Altea Illotto da Serdiana e da Villasimus Quattro Elementi e Meigamma.

Anche la Sicilia ha avuto il suo spazio e la sua rappresentanza a Vite e Vite 2024, con Vini Scirto di Passopisciaro in provincia di Catania, mentre l’Azienda Agricola Fabiani di Cinigiano, in provincia di Grosseto, ha portato la prestigiosa tradizione toscana. Per finire, otto cantine nazionali e tre francesi, rappresentate da Arkè Distribuzione, con Reyter (Bolzano), Maurizio Donadi (San Polo di Piave, Treviso), Terre di Pietra (Marcellise, Verona), Sauro Maule (Val Liona, Vicenza), La Biancara e Angiolino Maule (Gambellara, Vicenza), Saccomani (Lugagnano val d’Arda, Piacenza), Frascole (Dicomano, Firenze) e Cristiano Guttarolo (Gioia del Colle, Bari), Chateau de Beru (Beru, nello Chablis), Geschickt (Ammerschwihr, Alsazia) e Domaine de Courbissac (Cesseras, Minervois in Languedoc).

Un vino su tutti? Difficile dire. Poiché la qualità di tutte le oltre cento bottiglie che abbiamo provato è alta e vantano le caratteristiche di biodiversità e sostenibilità. Vogliamo tuttavia citare il Boeli Rosè 2022IGT Barbagia, prodotto con uve di un vigneto su terreno a disfacimento granitico, situato a 750 mt. di altitudine in territorio di Mamoiada. Una delle perle di Mattia Muggittu.

Su Joule Youtube Channel di Alfonso Cioce momenti di Vite e Vite 2024

“Ho voluto essere qui per raccogliere materiale, intervistare e documentare questo evento e portarlo nelle case di tutti – mi spiega Alfonso Cioce creatore di Joule Youtube Channel – e provare, attraverso un format particolare, ad incuriosire anche chi è lontano dal mondo del vino, dalle sue dinamiche e tematiche parallele”.

Si tratta di una serie di clip dedicate a Vite e Vite 2024 girate, curate e montate da lui, Alfonso Cioce che, da quel di Savona, è giunto a La Maddalena con un bagaglio di esperienza professionale in ambito televisivo e cinematografico. “Joule Youtube Channel è l’esperimento di una formula di canale generalista che spazia su diverse tematiche che si rifanno a tanti aspetti della vita e della società italiana – mi spiega Cioce – per arrivare ad un pubblico eterogeneo ed interessarlo attraverso   approfondimenti di temi specifici, provando a raccontarli in termini meno tecnici ma più efficaci, privilegiando la chiave curiosità”. Cioce ha intervistato espositori ed organizzatori, esperti del settore e visitatori, traendo un quadro variegato e completo dell’evento, nelle sue più diverse sfaccettature.

Su Joule Youtube Channel si possono vedere alcuni clip che raccontano, in poco più di 10 minuti l’uno, l’evento secondo i più differenti punti di vista.

Casa Slow Food Sardegna da venerdì 31 maggio a domenica 2 giugno

Dopo Vite e Vite 2024 si prosegue con “Casa Slow Food Sardegna”, sempre nella cornice de La Maddalena, a due passi dal mare. Nell’atrio del Municipio, nelle giornate di questo fine settimana, dalle 17 alle 21, si visita questa rassegna di prodotti di eccellenza dell’isola di Sardegna per scoprire l’ampia varietà di pane tradizionale, le paste e le farine, i salumi e gli oli, ma anche tartufi, miele, mirto, birra artigianale, frutta di stagione e l’ampia varietà di erbe isolane composte in mix aromatici, poi tisane, saponi naturali e tanto altro in una festa di colori e profumi dell’isola. Tutto quanto esposto si può acquistare direttamente, guidati dai produttori che sapranno consigliare i visitatori nella corretta degustazione, nel giusto utilizzo e conservazione, in un percorso di naturalezza e tradizione.

Al tavolo con Tonino Conedda, il cuoco di Gallura Slow Food

L’ho adocchiato subito, all’ingresso dell’accredito stampa, Tonino Conedda. Il suo viso è un racconto di vita, il sorriso è di chi ha l’animo sereno, di chi è capace di trasmettere il senso delle belle cose. Un incrocio di sguardi è bastato perchè ci sedessimo al tavolo e ordinasse per me il piatto di cozze alla catalana più abbondante della storia! Non solo, anche tra i più squisiti che avessi mai gustato. Antonio Conedda è per tutti Tonino e la sua è una storia di passione per la cucina che lo vede, ad un’età decisamente non più “verde”, ancora sui fornelli a unire ingredienti, inventare ricette, deliziare commensali. Le sue cozze alla catalana, che traboccavano dal mio piatto, sono un’esplosione di gusto e di profumo: “non è così difficile – mi spiega Tonino con uno sguardo di simpatica sufficienza – basta scegliere gli ingredienti di qualità, fare attenzione alle giuste dosi e ai tempi, e rimanere lì, a seguirne la cottura, mescolando quando serve, di tanto in tanto… lo puoi fare anche tu”. Si ok… lo posso fare anch’io? Tonino, farò così, non mi offendo e la prendo come una battuta!…  Lo sappiamo bene che la cucina, come i vini, è amore, passione, lavoro, ricerca continua e costante. Sono una cosa molto seria e, in quanto tale, serve attenzione e rispetto. Motivo per cui, caro Tonino, grazie della fiducia, ma non mi metterò mai a cucinare e a pensarmi capace. La mia vera passione, Tonino, l’hai scoperta e l’hai vista all’opera nel degustare le tue cozze alla catalana, una vera bontà che, unita ad un bicchiere di Rosè Boeli 2023 di Cantina Muggittu Boeli, è una bella chiusura di Vite e Vite 2024.

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