ValTidonetour autunno 2015

 

Prima colazione

La seconda giornata del ValTidonetour autunno 2015, domenica 25 ottobre, è cominciata in modo goloso con l’abbondante colazione dell’agriturismo Podere Casale. Le torte fatte in casa dalla signora Daniela, la frutta di stagione, le marmellate locali, cereali, i classici buslanein, tipici biscotti piacentini dalla caratteristica forma di ciambellina, sono stati offerti ai blogger di prima mattina.

Il tutto è stato consumato nel caratteristico salone delle degustazioni, dominato dall’antico camino finemente decorato con il bassorilievo dello stemma gentilizio dei Marchesi Malvicini Fontana, un tempo proprietari del palazzo e per tre secoli feudatari di Vicobarone.

 

Tenuta Santa Giustina

Prima visita della giornata alla Tenuta Santa Giustina, ubicata sulle alture sovrastanti Pianello Val Tidone. Da oltre quarant’anni la tenuta è di proprietà della famiglia Bucciarelli che ha operato importanti interventi conservativi e di restauro dell’antico borgo e della chiesa risalente all’anno mille, dedicata ai santi Michele e Giustina.

La chiesa di Santa Giustina
La chiesa di Santa Giustina

La proprietà si estende su di una superficie di circa 120 ettari di cui 22 a vigneto e nel 2003 è stata costruita la moderna cantina di vinificazione ed imbottigliamento.

Oggi a Santa Giustina si producono sedici vini che spaziano dalle classiche doc dei Colli Piacentini come Gutturnio, Ortrugo, Malvasia, Bonarda frizzanti, passando dai fermi Gutturnio superiore e barbera, sino ad approdare ad interessanti blend internazionali e autoctoni creati dall’Azienda come ad esempio l’Anricus, assemblaggio di uve Ortrugo al 60% e Sauvignon al 40%, prodotto nelle versioni sia ferma sia frizzante, ed il taglio bordolese Rosa d’Inverno.

Durante l’emozionante visita al borgo, alla chiesa, ai vigneti e alle cantine, i blogger sono stati accompagnati dalla gentilissima titolate Gaia Bucciarelli che ha illustrato la storia dell’azienda, e di questi “luoghi magici dove storia, vino e natura si incontrano.”

 

Ristorante Ostarcello

La degustazione dei vini di Santa Giustina si è svolta presso il ristorante di campagna Ostarcello durante il delizioso pranzo offerto dai titolari del locale e compagni nella vita Massimo Oddi e Paola Rai, lui ai fornelli e lei in sala.

Le specialità della casa sono gli antipasti a base di stuzzichini e salumi locali, le paste fresche farcite con prodotti di stagione ed un’ampia scelta di carni della Val Tidone. Le verdure provengono dal loro orto e grande attenzione è posta nella scelta delle materie prime a chilometro zero. La carta dei vini presenta un’accurata selezione dei principali produttori della zona.

Capriolo e polenta
Capriolo e polenta

Due i vini di Santa Giustina proposti in degustazione: Anricus fermo, dai sentori di frutta e glicine, con buona persistenza e freschezza. Piacevole al gusto, equilibrato e giustamente tannico anche il Villa Soldati, un rosso strutturato, assemblaggio di barbera 55%, croatina 35% e alte uve 10%. Parzialmente affinato in barriques presenta al naso gradevoli note di confettura leggermente speziato. Il tutto è stato accompagnato con dell’ottimo capriolo con polenta ed una sfiziosa selezione di formaggi piacentini.

 

Villa Braghieri

Nel primo pomeriggio i blogger hanno lasciato le colline della Val Tidone per andare alla scoperta delle bellezze offerte dalla pianura, lungo la via Postumia che ai tempi dei romani collegava Genova al Mar Adriatico passando da Piacenza e Castel San Giovanni.

Ricevuti dal vice sindaco di Castel San Giovanni, Giovanni Cattanei, e dalla guida Giuseppe Gandini, i blogger sono stati accompagnati nella visita di Villa Braghieri, già Villa Chiapponi Scotti risalente alla fine del XVII secolo.

L’edificio, oggi proprietà del Comune, è stato restaurato ed ospita la biblioteca comunale, un archivio storico, un museo etnografico. Inoltre alcune sale ed il parco sono disponibili per convegni, servizi fotografici e cerimonie.

Villa Braghieri
Villa Braghieri

Di particolare interesse storico ed artistico sono le ben 23 stanze in gran parte perfettamente recuperate all’antico splendore tipico delle più prestigiose nobili dimore di campagna.

Tra queste meritano una citazione:

  • Il salotto della musica, impreziosito da un pianoforte di fine ottocento ed una pianola a rulli di inizio novecento.
  • La biblioteca Albesani-Braghieri con grandi armadi a vetro contenenti volumi appartenenti alle famiglie Albesani e Braghieri e risalenti all’ottocento ed ai primi del 900
  • La sala dei giochi, con affreschi di fine settecento ed un prezioso biliardo ottocentesco acquistato da Carlo Braghieri nel 1907
  • La cappella, realizzata a fine settecento nell’ambito dei lavori di ristrutturazione ordinati da Carlo Scotti, viene consacrata nel 1829. Pregevoli le decorazioni in stucco sull’altare in muratura.
  • La camera svizzera, prende il nome dalle vedute di paesaggi alpini che rivestono le pareti, decorazioni ottenute mediante papiers peints panoramiques di produzione francese di primo ottocento.

 

Il castello di Sarmato

Ultima tappa del secondo giorno del Val Tidone blog tour ha condotto i blogger nelle antiche stanze del castello di Sarmato, proprietà dei conti Zanardi Landi di Veano, proprietari anche del Castello di Rivalta.

Le origini dell’insediamento si fanno risalire alla popolazione dei Sarmati, barbari giunti in queste terre in epoca longobarda.

Le prime fonti scritte sono del 1200 dove la costruzione de castello di Sarmato e documentata insieme alla rocca di Borgonovo Val Tidone e alla fortezza di Castel San Giovanni, tutte edificate in funzione anti Pavese.

In quell’epoca il castello si Sarmato apparteneva alla famiglia Pallastrelli che nel 1363 lo vende ai Seccamelica. All’inizio del 1400 il castello passa agli Scotti per circa quattro secoli, sino ai primi anni del 1800 quando una contessa Scotti da Sarmato sposa il conte Vincenzo Zanardi Landi.

L’edificio è dominato da un mastio quadrato alto oltre trenta metri e si sviluppa a ferro di cavallo.

Il mastio del castello di Sarmato
Il mastio del castello di Sarmato

Parte dell’edificio è tuttora abitato dalle famiglie dei conti Carlo e Maria Luisa Zanardi Landi, e quindi solo una piccola parte delle 104 stanze sono aperte al pubblico e visitabili. Tra queste le seguenti sono particolarmente degne di nota:

  • Sala delle Armi
  • Salone da ballo
  • La cappelletta dove è conservata una boccia d’acqua presa dalla fonte di San Rocco nel 1300
  • La sala da pranzo
  • La camera detta del Sultano
  • L’archivio, che conserva circa 6000 documenti appartenenti alle famiglie Scotti e Zanardi Landi databili tra il 1200 e il 1800 e ricomprendenti mappe, atti notarili, registri contabili, progetti e persino bolle papali.
  • Lo studiolo di Pietro Zanardi Landi, che partecipò alla battaglia di Solferino nel 1859 durante la seconda guerra d’indipendenza.
  • La sala dei filosofi, affrescata da Bonifacio Bembo nella prima metà del 1400, dove è anche conservato n biciclo dei primi del 900

Anche al castello di Sarmato sono legate diverse storie, leggende e presenze paranormali. A farsi sentire nelle fredde notti d’inverno con echi di urla strazianti a altri strani rumori, sarebbe il fantasma di Giulia Maria Scotti detta Lia, morta bruciata viva per un tragico incidente all’inizio del XIX secolo. Mentre passeggiava accanto ad un camino acceso in una stanza del maniero, il suo abito prese fuoco avvolgendola mortalmente tra le fiamme.

Al termine della visita i blogger sono stati ricevuti dalla gentilissima contessa Maria Ines Zanardi Landi, moglie del conte Carlo.

Il Val Tidone blog tour si è poi concluso come era cominciato, rientrando a Podere Casale in quel di Vicobarone.

 

Per leggere il resoconto della prima giornata, sabato 24 ottobre, clicca qui.

Di seguito gli articoli scritti dai blogger:

Castelli piacentini: Agazzano e Sarmato

Dormire in Val Tidone: Podere Casale

Mangiare in Val Tidone

Tra le cantine della Val Tidone

 

 

 

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