Il percorso verso la produzione di vini biologici è lungo e non privo di difficoltà.
Il primo passo è certamente la rinuncia a quei prodotti “chimici”, certamente molto comodi per difendere i vigneti dalle malattie, ma che non sono proprio l’ideale per la salute dell’ambiente.
In particolare i trattamenti con fitofarmaci, guardati con sospetto e ritenuti responsabili non solo d’inquinamento ma anche di una minor qualità dei prodotti agricoli.
Per favorire sempre più forme di coltivazione compatibili con gli equilibri ambientali l’Unione Europea ha approntato una serie di incentivi ed agevolazioni per chi si attiene a determinati criteri di produzione idonei alla tutela dell’ambiente e delle risorse naturali. In particolare per chi adotta il regime della Legge 2078 per la coltivazione e quello della Legge 2080 per la forestazione.
Alcune aziende si sono inoltre completamente convertite al biologico. Per farlo è necessario associarsi a un organismo di controllo che certifica tutte le fasi dell’attività produttiva degli associati e “fregia” i prodotti con un bollino di garanzia.