8 Gutturnio da regalare a Natale (e un intruso)

Gutturnio è una parola che vuol dire tante cose e che può generare confusione. Perché? Perché la zona di produzione è chiara e definita, le uve pure, ma la denominazione prevede sia vini frizzanti che vini fermi (giovani, meno giovani, affinati a lungo) e quindi, caso raro tra le denominazioni nazionali, quando se ne parla è sempre bene specificare di quale tipologia si sta parlando.

Qui allora troverete 9 consigli “fermi” in ordine sparso da bere durante l’imminente periodo natalizio.

Buona degustazione e buone vacanze con 8 Gutturnio da regalare a Natale

 

Gutturnio Superiore Colombaia 2013Baraccone

Colombaia è la scelta per chi non vuole spingersi verso le strutture potenti delle versioni Riserva, ma non va neanche pazzo per i semplici vinelli. Del resto, se per chi ama le prime Baraccone produce il Ronco Alto, nei terreni poco fertili e ricchi di ferro di questa parte di Val Nure è difficile fare vini magri e sottili. Il Colombaia 2013, tra rimandi fruttati e floreali (viola) unisce avvolgenza e morbidezza a toni più asciutti; ricco di materia e di alcol, si mantiene fresco e succoso, senza appesantirsi nel finale.

 

Gutturnio Superiore Terre della Tosa 2015La Tosa

Il Gutturnio “base” della Tosa (esiste poi la selezione Vignamorello, da un cru aziendale), prodotto da metà anni ’80, dal 2010 viene vinificato senza aggiunta di solfiti. Proviene da diverse vigne giovani presenti in azienda, anche se circa un quarto dell’uva è coltivata in una vigna di ormai 25 anni. È un “base” per modo di dire, soprattutto in una annata calda e ricca come questa: ampio e carnoso, ha polpa, lunghezza gustativa ed in generale una gradevole intensità di frutto speziato che lo rende ancora più intrigante.

 

Gutturnio Superiore Merum 2014Davide Valla

Davide è un bravo vignaiolo di Ziano che produce alcuni tra i più interessanti vini frizzanti della provincia. Ma nelle argille di Montecucco si ottengono buoni risultati anche sui vini fermi, come dimostra questa versione di Superiore. La 2014 in realtà è una versione po’ atipica rispetto a quelle delle annate precedenti, perché le particolarità dell’annata (fredda e piovosa) hanno fatto perdere  qualcosa sul fronte della struttura e della ricchezza, facendogli guadagnare in freschezza, agilità e facilità di bevuta.

 

Gutturnio Superiore 2013 Podere Casale

Nicolas Rigamonti produce vino in quel di Vicobarone (Ziano), territorio di vini talvolta “gnucchi” ma, nelle migliori versioni, capaci di esprimere un piacevole lato sapido e verace.

Al naso emerge inizialmente un carattere fruttato maturo, con note di confettura di mora e prugna, che lascia spazio a sensazioni di sottobosco. Il palato attacca morbido e avvolgente, pieno, e quando temi che tutto si risolva in uno sviluppo placido o, peggio, molle, s’innescano il tannino della croatina e l’acidità della barbera che afferrano il vino e lo spingono verso un finale sicuro e compatto.

 

Gutturnio Superiore Il Milione 2013Castello di Agazzano

Lodovico Gonzaga è vulcanico e istintivo, e soprattutto ama la Barbera. Infatti, che io sappia, per ora è l’unico nei colli piacentini a produrre ben due versioni di Barbera ferma. Produce anche due diverse etichette di Gutturnio da vigne di quasi 50 anni, dove Il Milione è quello leggermente meno concentrato e complesso, affinato solo in acciaio. Al naso spiccano intense sensazioni fruttate mature e speziate, mentre il palato è appagante: ricco, pieno ma con i giusti spigoli a renderlo nervoso ed articolato.

 

Gutturnio Superiore Gutturnium 2013Uccellaia

Un’azienda Bio storica della Val Nure, nel cuore della zona delle argille rosse, nascosta tra i boschi all’interno di un’antica riserva di caccia. Gutturnium è da provare in particolare se amate le morbidezze e le volumetrie arrotondate. Al bando gli spigoli. Certamente non mancano grinta tannica e freschezza, ma questa etichetta tende più ad esprimere il lato caldo e un po’ piacione del Gutturnio, come se qui la barbera e la croatina trovassero un’identità più docile e meno arrembante.

 

Gutturnio Superiore Orbus 2015Perinelli

Perinelli è una bella realtà di Ponte dell’Olio che, da un paio di anni, sta ritrovando slancio grazie alla bravura di Stefano Malchiodi e dei suoi collaboratori, che hanno iniziato a valorizzare al meglio un parco vigneti di grandi potenzialità. Orbus nasce in un’annata calda, dove però il peso e l’alcol sono ben integrati all’interno di una struttura che mantiene un lato fresco ed agile. Intendiamoci, stiamo parlando di un finto magro, perché la polpa non manca, ma l’architettura del vino mantiene un piacevole slancio nervoso.

 

Gutturnio Superiore Dongardo 2013La Cascinotta

Sappiatelo, quello che leggerete su questo vino nelle righe seguenti è frutto di un dichiarato conflitto di interessi. Dongardo infatti è uno dei vini che produco insieme a Giuseppe Quattrini ed il 2013 è la prima annata vinificata da quando lavoriamo insieme. Vinificato in cemento e affinato in acciaio, proviene dalle terre argillo-limose di Sariano, esprime toni di confettura di fragole selvatiche e spezie con un palato potente, dinamico e articolato. Dimenticavo, a Natale 2016 il vino non sarà ancora in commercio, quindi prendetelo come un consiglio…per il Natale 2017.

 

Barbera L’Attesa 2010Gaetano Solenghi

L’ultimo Gutturnio in realtà è…una Barbera: il vitigno predominante nell’uvaggio del Gutturnio, quello che gli dà slancio acido. E si chiama L’Attesa, come quella che bisogna vivere per assaporare il meglio dei vini potenti di queste terre, che spesso necessitano di anni per esprimere il massimo del proprio potenziale. La versione 2010 regala sensazioni di frutti neri e rossi maturi con toni di  sottobosco; integra e nitida, ha bocca succosa e piena, molto compatta. Sembra quasi ci sia qualcosa di severo, in questo vino, ma al tempo stesso di caldo e accogliente. Da bere rigorosamente accanto a un camino acceso.

 

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