Si è svolta a Telti, località patria del mirto, la trentesima edizione di questo evento tra i più attesi dell’estate sarda. Da venerdì 8 a domenica 10 agosto oltre ventimila persone, tra visitatori e turisti provenienti da ogni parte della Gallura e della Sardegna, hanno vissuto lo spirito di festa che ha accompagnato questa tre giorni, tra sfilate, esibizioni, musica, arte e artigianato, in una cornice di sapori e profumi della cucina e dei prodotti locali.
Sulle strade e nelle piazze di Telti, nota come “la Collina sul Mare” data la vicinanza alla costa e le splendide vedute sul mare e sull’entroterra gallurese, una lunga fila di banchi che la Pro loco, organizzatrice dell’evento, patrocinato e sostenuto dal Comune, ha saputo selezionare per proporre qualità e autenticità rappresentate, ad esempio, dagli oggetti di Formesenzatempo o dalle opere de Le Amiche di Freya. Circa una decina le postazioni gastronomiche, per la proposta di piatti della tradizione locale e sarda, con l’immancabile supa cuata (zuppa gallurese), i Chjusoni, il risotto con la purputza, carni e dolci, tra cui la seadas e il Mirtomisù, un tiramisù al mirto di produzione teltese.
L’intrattenimento musicale è stato affidato a band note ed acclamate, su tutte i Collage i cui brani pop sono stati cantati da migliaia di persone, e la cover band Volta la Carta che ha portato i meravigliosi e intramontabili pezzi del grande Faber.
Poi l’esibizione degli immancabili e sempre apprezzati Mamuthones, lo spettacolo degli sbandieratori di Iglesias, sfilate di costumi e maschere tra le quali le splendide Janas di Bosa, e tanto altro per una tre giorni di divertimento tra cultura, storia, tradizione e tanto mirto!
Telti e il mirto: 4 aziende, 4 eccellenze
Telti e il mirto è un connubio imprescindibile. Ci aspettiamo che venga riconosciuta una strada dedicata, un accordo tra aziende, pacchetti turistici mirati e progetti che abbiano al centro questa bacca che è anche simbolo della Sardegna.
Sono quattro le aziende che rappresentano la produzione del mirto, di cui tre classici: Petra Manna, La Neula, Galù, belle realtà imprenditoriali di cui parleremo in un prossimo appuntamento, e uno in sciroppo: Mirtina.
Mirtina nasce dall’idea di Marilena Suelzu e Paola Spanu, imprenditrici in altri ambiti ma, ancor, prima, amiche da una vita.
Mirtina è uno sciroppo creato con le bacche nero violacee della macchia mediterranea, rinfrescante e dissetante, dal profumo intenso quanto il colore. Morbido nella consistenza, equilibrato tra glassatura e fluidità, Mirtina può essere la base per un’infinità di soluzioni. Perfetto come semplice bibita fresca, con una giusta dose di acqua, ma anche in forma di granita, oppure accompagnando formaggi, gelati, torte e tanti tipi di dessert.
Qui alla sagra del Mirto, però, lo abbiamo voluto degustare in versione cocktail. E, guarda a caso, troviamo Andandy, il Drink Truck di Laura e Alessio. Loro sono una coppia di bartender professionisti che portano la Mixology Art in giro per le più importanti feste e sagre della Sardegna e oltremare. Passione, competenza e territorialità sono le parole d’ordine di questo piccolo scrigno di sapori che mescola distillati e liquori per drinks che spaziano tra i più classici per sconfinare in creazioni curiose e originali.
“Con Mirtina ci divertiamo a sperimentare – ci confida Laura – perchè è un prodotto duttile e di forte territorialità, nel nostro settore il più iconico della Sardegna”.
Palomina e Bette Mulo: due cocktails che vogliono Mirtina
Nel centro della piazza di Telti, all’interno di Andandy, Laura e Alessio posizionano due bicchieri sul piccolo banco, aggiungono il ghiaccio qb e iniziano a passarsi bottiglie e a girare il loro contenuto nel jigger.
I cocktails che hanno scelto per la nostra degustazione sono il Palomina, una rivisitazione del Paloma, e il Bette Mulo, un modo di dire nel dialetto nuorese.
Per Palomina
- Tequila
- Succo di lime
- Soda polpa amorosa
- Foglie di mirto
- Mirtina
Per Bette Mulo
- Succo di lime
- Ginger beer
- Foglia di menta
- Mirtina
Con Matteo Sanna, assessore al Turismo di Telti, siamo chiamati ad un giudizio che, per quanto non sia la location adatta e le condizioni ideali, proviamo comunque ad affidarci ad una prova palato, senza addentrarci ovviamente in aspetti estetici e di presentazione. Sia Palomina che Bette Mulo hanno un colore rosso violaceo intenso e, nel primo, l’aroma esalta le spezie e i decisi sentori di agave, vaniglia e caramello, mentre per Bette Mulo spicca la piccantezza dello zenzero e il suo lascito di amaro, adeguatamente smorzato dalla nota fresca e agrumata, del succo di lime che porta anche quella giusta acidità, entrambe valorizzati dal gusto e dai profumi di Mirtina. I piccoli sorsi e la dovuta lentezza confermano la bontà dei due cocktails, riassunti in un azzeccato equilibrio tra gusto armonioso e persistenza aromatica.
Laura e Alessio, con il loro Andandy, hanno buone cate da giocare sul tavolo della Mixology Art: “Viviamo per questo che per noi non è un lavoro, ma una vera e forte passione – raccontano Laura e Alessio – ci siamo inventati bartender itineranti per entrare nell’anima dei luoghi, per scoprire tradizioni, storia e curiosità dei prodotti locali e proporli sul posto, laddove c’è la loro terra, la loro aria, la loro luce e per questo possono esprimersi in tutta la qualità e la tipicità, una mission che mette al centro l’autenticità e l’identità di un luogo, di un prodotto”.
Questa trentesima edizione della Sagra del Mirto termina con l’arrivederci al 2026 con tutto questo bagaglio di nuove cose, di nuove consapevolezze. Telti ha dimostrato di avere un potenziale di grande crescita, economica, turistica e sociale. Le basi sono in tutto ciò che questo appuntamento ha messo in luce: cooperazione, qualità, visione. Nella cornice di una bacca scura e piccola, una pianta che storicamente era riconosciuta e utilizzata come “guaritrice dell’anima” che dona positività, energia e senso di benessere”.
Che altro dire? Più di così…









Dagli speciali per il mensile Gente Viaggi di Rusconi, e altre testate sempre di settore turismo, mi ritrovo editore e pubblico, per la collana “Itinerari”, oltre 60 guide sul tema del viaggio. Oggi mi dedico ad organizzare Press Tour e scrivo di turismo e viaggi per riviste e blog di settore. Con Brindando vi porterò esperienze di vita, di persone, di mestieri ma anche proposte di viaggi lungo le strade del nostro belpaese.